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Archive for the ‘SOCIALE’

La nuova generazione: Digital Native.

Dicembre 21, 2015 By: PolissFormazione Category: SOCIALE

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Che le nuove tecnologie abbiano apportato a livello globale grandi cambiamenti, è sicuramente un dato di fatto sul quale non ci piove. La questione è ora comprendere gli effetti causati dal loro diffondersi. Al riguardo mi piacerebbe menzionare un’indagine statistica effettuata dal Telefono Azzurro e Doxa nel 2014 su di un campione statistico di 1500 ragazzi di tutta Italia (48% ragazze e 52% ragazzi) di età compresa tra gli 11 e i 18 anni, nella quale si può ben apprezzare il trend di diffusione e utilizzo, della tecnologia, tra le nuove generazioni: quasi la totalità del campione, l’89,7%, possiede uno smartphone con accesso a internet, il 61% ascolta la radio, il 60,2% guarda dei video, il 58,3% fa ricerche per la scuola, il 57,3% curiosa nel web, il 22% fa acquisti. Da questi dati, si può chiaramente evincere come le giovani generazioni crescano immerse in questa nuova realtà tecnologica che è ormai datagli non come scelta, ma piuttosto come condizione di vita dalla quale è difficile esimersi. Sì, perché Internet, è per molti in primo luogo un Social Media. Una finestra sul mondo, per vedere ed essere visti. E la visibilità è uno status che si raggiunge giornalmente, grazie al numero di amici o di followers. Pensiamo a quando, solo un decennio fa, dopo aver comprato per esempio un paio di scarpe nuove, chiedevamo a una persona di nostra fiducia che stimavamo, come la migliore amica, come ci stessero e se con quelle raggiungevamo un certo grado di consenso collettivo. Oggi, invece, ci affidiamo al giudizio di emeriti sconosciuti, postando su qualche social network, foto sulle quali aspettiamo, trepidanti, giudizi possibilmente positivi. Questo, è uno dei tanti modi in cui si stanno utilizzando le nuove tecnologie, in grado di modificare il modo di apprendere, leggere e condividere. Un non-luogo in cui il dialogo è diventato polifonico, e dove tutti, da utenti passivi, sono diventati attivi interlocutori. La parola serve sempre più spesso per esprimere la propria idea, per raccontarsi e farsi conoscere.

Gli adolescenti di oggi sono stati definiti Nativi Digitali (Digital Nativ), etichettando con tale appellativo tutti i soggetti abituati sin da sempre a utilizzare nella vita quotidiana le nuove tecnologie per giocare, comunicare, imparare. A questa categoria si contrappongono gli Immigrati Digitali (Digital Immigrants), soggetti già adulti quando si sono diffuse le nuove tecnologie. Sembra quindi naturale per le nuove generazioni padroneggiare concetti come Internet, Facebook o WhatsApp, ma da una ricerca dell’Università di Milano Bicocca, sembra emergere una realtà del tutto opposta e diversa. I nuovi adolescenti usano questi “dispositivi sociali” meccanicamente, senza sapere su di essi nessuna nozione tecnica. Ecco perché, è del tutto erroneo, investire le nuove generazioni di capacità digitali che non gli competono. La loro bravura sembrerebbe solo di spingere icone. Non hanno alcuna competenza tecnologica, e non conosco affatto, i meccanismi che si trovano dietro i sistemi informatizzati che utilizzano.

Sono a tal proposito molto indicativi i dati rilevati da un’indagine di mercato effettuata nel 2013, nella quale si rileva che siano stati venduti, nel mondo, 80 milioni di PC (8,6% in meno rispetto ad un anno prima) contro 250 milioni di smartphone. Questo sta accadendo perché il PC, con tutte le sue periferiche e le sue parti hardware e software, sta diventato troppo difficile da gestire, proprio dai così definiti nativi digitali. Per loro, il circoscritto rettangolo chiuso dello smartphone, è sufficiente.

 

Dott.ssa Tania Nardi 

L’impatto delle nuove tecnologie sulla nostra società.

Dicembre 21, 2015 By: PolissFormazione Category: SOCIALE

001(Figura 1 – Antoine Geiger)

Iphone, tablet, connessione internet illimitata. Identità, gruppo, appartenenza. Spazio e tempo. Nuove potenziali diverse identità, generate tutte dal diffondersi sempre più dilagante, di quelle che sono state definite come le nuove tecnologie della società moderna.

Mischiare tutti questi elementi non può che generare grandi cambiamenti. Cambiamenti che, nel bene e nel male, hanno portato a quella che è stata definita come la nuova società della comunicazione. Una società nella quale le nuove tecnologie la fanno da padrona, dove nessun luogo e nessuna interazione sociale è pensabile senza la loro presenza e fruizione.

Le identità personali, un tempo caratterizzanti l’unicità del singolo individuo, sembrano oggi sminuirsi e perdersi senza che la loro identificazione passi attraverso internet, wattsup, facebook, twitter, instangram etc. Senza questi social networks non siamo raggiungibili, e spesso neanche riconoscibili, perché, più del nostro stesso nome sembra valere il nostro nickname. Guai quindi a coloro i quali si tirano fuori da questi clichè sociali, senza i quali l’appartenenza ad un gruppo o ad un’associazione sembra essere impensabile.

I nuovi strumenti tecnologici, se inizialmente si sono imposti esteriormente come vere e proprie appendici fisiche del nostro corpo, oggi si stanno piano piano appropriando del nostro essere interiore, modificando quelle che sono state le nostre identità. Le stanno plasmando, manipolando, e se vogliamo anche spersonalizzando, fino ad arrivare a quel livellamento generale dove tutti stiamo diventando uguali. Uguali in questa patina esteriore, che ci accomuna e che svilisce il nostro particolarismo.

Se è vero, come dissero sociologi del calibro di Mc Luhan, che il mezzo comunicativo plasma il modo di percepire e pensare il mondo, oggi ci troviamo di fronte ad una rivoluzione planetaria, dove i significati di tempo e spazio si sono del tutto modificati nel profondo. Il tempo è rapido, quasi istantaneo. In pochi secondi si è connessi e si possono raggiungere visivamente e comunicativamente persone e paesi lontanissimi. Tutto questo grazie anche alla despazializzazione dei luoghi che smolecolarizzandosi si riedificano in quello che è diventato il non luogo per eccellenza: il cyber spazio

E’ importante quindi vedere ora come questi cambiamenti tecnologici hardware abbiano influito, modificato, ed influenzato, l’ aspetto software dell’individuo: la sua personalità. Sì, perché, dopo aver comprato materialmente l’ultimo modello di cellulare, bisogna vedere e capire come questo influirà sul comportamento ed il modo di relazionarsi del singolo. Avere oggi un cellulare con una connessione illimitata, ci porta in ogni istante e in ogni luogo, acomunicare con chi si trova in altri contesti piuttosto che con chi ci siede di fronte. Perdiamo il senso del presente e del momento, proiettandoci in un contesto perpetuamente futuristico di qualcosa o qualcuno che raggiungeremo o incontreremo più in là. Sembra un diffuso comportamento di tutti quello di sfuggire il presente. Sediamo su di un treno ma non siamo ne fisicamente ne mentalmente lì. Come se quel luogo non ci appartenesse. E’ per noi solo un mezzo di trasporto con connessione. Un luogo dove despazializzarsi e assentarsi, rimanendo solo un corpo che occupa momentaneamente uno spazio. Ed è questo quello che è riuscito a cogliere con i suoi scatti, il fotografo francese Antoine Geiger (figura 1), rappresentando, acutamente e sapientemente, quel fascio di dati, immagini e parole che ci risucchiano nei nostri schermi digitali. Oppure come gli scatti del fotografo italiano Max Cavallari (figura 2), che ha preferito immortalarci in luoghi quotidiani, come nelle metropolitane, in cui ci estraniamo completamente creando intorno a noi vuoti affollati.

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(Figura 2: Max Cavallari)

I luoghi non vengono più vissuti nella loro tridimensionalità, nel momento stesso in cui ci si sosta. E le possibilità di vivere nuovi scenari nei quali conoscere ed instaurare nuove relazioni sono azzerate a causa della presenza di facebook. Ci risulta molto più interessante connetterci e andare a vedere l’ultima foto postata, piuttosto che vedere dal vivo con i nostri occhi, i paesaggi circostanti. Ed è meglio chattare che fermarsi in un luogo a parlare. Questo è il livello al quale siamo arrivati. Magari senza accorgersene. Ma le nuove tecnologie, che sono indubbiamente efficienti ed efficaci, hanno riscritto le regole della comunicazione. Una comunicazione in cui la parola, ad esempio, fondamento di ogni tipo di interazione comunicativa, si è andata svuotando della sua espressività, senza la quale si può cadere facilmente nella sterilità e nel piattume. Ma c’è chi ribatte asserendo che a questa mancanza dialettica si può ovviare con una ampia interfaccia di faccine e punteggiatura.

Dott.ssa Tania Nardi