Sicurezza sul lavoro, ecco le nuove regole sulla prevenzione degli infortuni e sulle malattie
Secondo gli ultimi dati INAIL di aprile, seppur sembra scongiurarsi il rischio di una ripresa in negativo del fenomeno, il 2016 ci presenterà un conto molto salato, con più di mille morti sul lavoro.
Una cifra francamente inaccettabile per una società che si vuole definire veramente civile. I motivi alla base di questa grave piaga del sistema economico italiano sono innumerevoli e le responsabilità diffuse. Seppur la legge attribuisce al datore di lavoro il ruolo di garante della incolumità dei propri dipendenti, rifugiamo l’assunto che la colpa possa essere sempre e comunque del datore di lavoro, distinguendo le responsabilità giuridiche in capo a determinate figure, dalle responsabilità morali che riguardano invece tutti i soggetti del sistema prevenzionale e tra questi sicuramente anche i cosiddetti i soggetti formatori, se riteniamo ancora valida l’equazione maggiore formazione uguale a minori infortuni. La nostra iniziativa vuole partire proprio da queste considerazioni, cercando di superare una certa pigrizia intellettuale che vorrebbe far ricadere sul datore di lavoro ogni colpa giuridica e morale di quanto accade nella propria azienda. Questa impostazione ha, purtroppo ed a lungo, influenzato a che l’attività di vigilanza condotta spesso con modalità simili a vere e proprie azioni di polizia giudiziaria. Seppur in molte zone d’Italia e specificamente in alcuni settori, il fenomeno del lavoro in nero rappresenta una vera e propria piaga sociale da combattere con tutti gli strumenti a disposizione, più in generale il luogo di lavoro non è il covo dei briganti, per cui appaiono inopportune alcune modalità di accesso condotte senza la capacità di distinguere situazione da situazione.
Non a caso recentemente il governo ha proceduto ad una riorganizzazione in termini di semplificazione del sistema di vigilanza nazionale istituendo il nuovo ispettorato nazionale del lavoro in capo al quale vengono accentrati tutti i poteri ispettivi di INPS, INAIL ed Agenzia delle Entrate che segue di qualche mese il nuovo codice di comportamento degli ispettori del lavoro e gli strumenti a tutela del datore di lavoro. Un maggior coinvolgimento dei datori di lavoro, una migliore collaborazione degli organismi paritetici e più in generale dell’intero sistema contrattuale, il miglioramento della qualità formativa non solo dei lavoratori ma di tutti i soggetti del sistema prevenzionale, possono costituire, se ben progettati e realizzati, uno strumento di notevole efficacia per accrescere le conoscenze ed abbattere i rischi di infortunio e di malattie professionali.
Aifes (Associazione Formatori ed Esperti in Sicurezza) e MDA Formazione e Sicurezza, si sono posti l’ambizioso obiettivo di riscattare l’orgoglio di moltissimi onesti datori di lavoro che sono stanchi di essere accusati di volere il male dei propri dipendenti, fornendo loro tutti gli strumenti utili alla difesa amministrativa e giurisdizionale, oltre che la migliore collaborazione e consulenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.