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Sicurezza sul lavoro, ecco le norme a confronto

Giugno 13, 2016 By: PolissFormazione Category: Senza categoria

La sicurezza sul lavoro novellata dal Testo Unico 81/2008, recentemente anche integrata dal JOBS ACT dlgs 151/ 2015 in parti importanti, è ulteriormente oggetto di modifica dal disegno di legge sullo smart working, approvato dal Consiglio dei Ministri nello scorso gennaio su elaborazione di Maurizio del Conte.

Misure di prevenzione, individuazione dei rischi collegati alla prestazione di lavoro e relativa informativa annuale al lavoratore, assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, obblighi in materia di protezione dati e dotazioni tecnologiche: sono i capitoli e materie affrontati contemporaneamente da un altro ddl di iniziativa parlamentare in Senato con la trattazione in corso in commissione Lavoro, a prima firma di Maurizio Sacconi (presidente commissione Lavoro di Palazzo Madama).

Una analisi parallela dei due provvedimenti ci può aiutare a capirne le differenze sostanziali:

sicurezza sul lavoro testi a confronto

Il Testo Unico 81/2008 prevede l’obbligo del datore di lavoro di garantire “la salute e la sicurezza del lavoratore”- DVR per le imprese. Entrambi i testi prevedono l’assicurazione obbligatoria per infortuni e malattie professionali, sia in relazione ai rischi connessi con la prestazione lavorativa resa fuori dai locali aziendali, sia per gli infortuni occorsi durante il percorso di andata e ritorno dal luogo dell’abitazione a quello prescelto per svolgere la prestazione lavorativa fuori dai locali aziendali, nel caso in cui la scelta del luogo di lavoro sia dettata da esigenze connesse alla prestazione stessa o dalla necessità di conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative, in base a criteri di ragionevolezza. Nel corso della trattazione in Commissione, Sacconi nella sua relazione pone l’accento sull’esigenza di chiarire se la tutela prevista durante il percorso casa-lavoro debba applicarsi anche per i tragitti che il lavoratore compie ad esempio per andare nei locali aziendali a svolgere parte dell’attività (dove questo è previsto), oppure per recarsi nel luogo di consumazione abituale dei pasti.

Il ddl Sacconi prevede che, nel rispetto delle modalità di esecuzione autorizzate dal medico del lavoro, e delle eventuali fasce di reperibilità, il lavoratore ha diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche senza che questo possa comportare effetti sulla prosecuzione del rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi.

NOTIZIE INTERESSANTI a proposito di salute e sicurezza

Uno studio, pubblicato di recente sul Scandinavian Journal of Work, sostiene l’esistenza di un legame stretto tra le condizioni di salute e il modo in cui si viene considerati e valorizzati in ambito professionale. Le persone che si sentono trattati equamente – si legge nel comunicato diffuso dalla University of East Anglia – non solo hanno più probabilità di essere motivati sul lavoro e di garantire performance ottimali, ma possono anche aumentare le possibilità di godere di ottima salute, di avere una vita attiva e di sentirsi positivi. La parità di trattamento svolge un ruolo determinante, tanto che secondo i ricercatori i datori di lavoro dovrebbero improntare la gestione delle risorse sui principi di equità e uguaglianza anche per migliorare lo stato di salute dei loro lavoratori. Fondamentale per garantire benessere e , è fare in modo che le decisioni vengano prese in modo totalmente imparziale.Lo stress subito sul posto di lavoro danneggia la salute esattamente come il fumo passivo. Una verità preoccupante sostenuta dai ricercatori della Harvard Business School e della Stanford University.

Lo studio, che ha monitorato complessivamente 228 indagini precedenti, sottolinea come non solo i ritmi professionali attuali hanno aumentato le probabilità di ammalarsi del 35%, ma come l’eccessivo numero di ore di trascorse sul lavoro incrementi il rischio di morte prematura del 20%.Sono numerosi i fattori che influenzano negativamente la salute fisica e mentale, tutti passati in rassegna dai ricercatori: dalla preoccupazione costante di perdere il proprio impiego agli orari di lavoro insostenibili e in conflitto con le necessità proprie della vita familiare.A pesare negativamente sono anche la carenza di sostegno assicurativo e le difficoltà incontrate sul luogo di lavoro.Da qui l’esigenza di promuovere programmi di benessere all’interno delle aziende, ma anche di focalizzare l’attenzione sulla responsabilità dei manager nei confronti dei dipendenti.